Un piccolo grande gruppo

Il pomeriggio degli studenti di tutte le età è scandito da diversi impegni, tra i quali i compiti a casa e lo studio. Nell’organizzazione quotidiana, le famiglie si trovano a fare i conti con il tempo da dedicare al lavoro pomeridiano dei compiti e a porsi delle domande sulle modalità più funzionali per supportare i figli: quanto devo aiutare mio figlio? E’ giusto affiancarlo quotidianamente quasi tornando tra i banchi di scuola? Quanto e come promuovere l’autonomia?
Tenendo conto delle richieste dei genitori, degli obiettivi scolastici e delle esigenze specifiche di ogni alunno, una possibile metodologia di lavoro è quella del supporto scolastico nel piccolo gruppo, metodologia che cerca di affiancare lo studente e allo stesso tempo promuovere la sua ricerca personale, la sua autonomia ed il suo senso di responsabilità. Il lavoro nel piccolo gruppo inteso sì come strumento di condivisione e confronto ma senza perdere di vista il singolo, le sue specificità, i suoi punti di forza e le sue risorse. Questa metodologia, vista come una mediazione tra il lavoro autonomo ed il lavoro di supporto individuale, mira ad instaurare un clima supportivo all’autonomia, che stimoli e sostenga la percezione di competenza con la guida di un tutor pronto ad accogliere, accompagnare e sostenere ma senza sostituirsi. Il piccolo gruppo permette ai ragazzi di essere guidati e sostenuti non solo per quanto riguarda le competenze didattiche specifiche ma anche in tutte quelle competenze trasversali come la motivazione, l’autonomia, l’organizzazione ed il metodo di studio. Una volta impostato il lavoro individuale ed affrontato una parte di lavoro con il supporto di una figura di riferimento, il ragazzo può mettersi in gioco, sperimentarsi, autotestarsi ed in un secondo momento riconfrontarsi. L’obiettivo della guida di un tutor all’interno di un piccolo gruppo dovrebbe essere quello di aiutare a fare un piano di studio, risolvere difficoltà anche a livello strategico, discutere e condividere le modalità migliori per affrontare i compiti, ma facendo in modo che sia il ragazzo stesso ad implementarle, rispettando i tempi e partendo dalle capacità esistenti. Il tempo viene scandito tra momenti di confronto e momenti di sperimentazione personale. In tal senso, questa metodologia rappresenta un possibile strumento di lavoro che unisce l’affiancamento ed il supporto al lavoro personale e autonomo.
A cura della Dott.ssa Marina Beltrami, Psicologa Casa dello Studente