Disabilità intellettiva: diagnosi ed evoluzione
In ambito clinico e sociosanitario il termine ritardo mentale è stato ampiamente sostituito dal termine “disabilità intellettiva” che fa riferimento a deficit del funzionamento intellettivo e adattivo riguardanti principalmente la concettualizzazione, la socializzazione e le capacità pratiche.
Quando si può parlare di disabilità intellettiva?
La diagnosi avviene quando si presentano in concomitanza le seguenti tre condizioni:
- Presenza di un deficit intellettivo, quale presupposto inficiante le capacità di ragionamento, di pensiero astratto, di pianificazione, di problem solving.
- Presenza di un deficit adattivo che non permetta il raggiungimento di standard socio-culturali che portino all’indipendenza e alla responsabilità.
- Insorgenza dei suddetti deficit nell’età evolutiva.
Esiste un solo tipo di disabilità intellettiva?
No, è possibile distinguerne diversi livelli che si differenziano non in base al funzionamento intellettivo ma in base a quello adattivo, in quanto quest’ultimo determina ciò di cui la persona necessita per condurre una buona condizione di vita. I quattro livelli di gravità sono: lieve, moderato, grave ed estremo.
- Il grado lieve è il più ampiamente diffuso e non sempre evidente prima dell’ingresso nella scuola primaria; in questi casi è tendenzialmente possibile l’acquisizione, in età adulta, di capacità sociali e occupazionali adeguate a un livello minimo di autosostentamento, con la possibilità di un eventuale affiancamento a figure di sostegno.
- Il grado moderato determina il rallentamento dell’acquisizione delle abilità scolastiche, oltre che la necessità di lavorare in ambienti protetti e sotto supervisione.
- La disabilità intellettiva grave determina limiti nella produzione verbale e difficoltà comunicative, che costituiscono un ostacolo allo svolgimento di compiti anche minimi
- Il grado gravissimo è un caso estremo e piuttosto raro che determina la compromissione del funzionamento senso-motorio, una comprensione molto limitata della comunicazione e una quasi totale dipendenza dagli altri.
Come evolve la disabilità intellettiva?
Il decorso è fortemente influenzato, in senso positivo ma non solo, da fattori ambientali quali l’istruzione e gli stimoli ambientali, che possono determinare, qualora siano accoglienti e potenzianti, un buono sviluppo delle capacità adattive; al contrario un ambiente povero e poco stimolante può portare alla costruzione di un’immagine negativa di sé con conseguente abbassamento dell’autostima, impoverimento e ritiro. In caso di disabilità intellettiva è quindi fondamentale un supporto specializzato di accompagnamento al percorso scolastico, che vada a lavorare su obiettivi specifici e con particolari strumenti di ausilio e supporto.
A cura della Dott.ssa Francesca Tagliani, Psicologa Casa dello Studente