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Il talento di essere imperfetti

Ho spesso lottato, lottato e conquistato, non la perfezione, ma l’accettazione del mio diritto di vivere, nei miei termini umani, imperfetti.

Il termine “perfezionismo” definisce la consuetudine di esigere da sé stessi o dagli altri una performance di qualità maggiore, rispetto a quella richiesta dalla situazione. Questo  porta il soggetto a  ipercriticare il proprio comportamento (Frost  R. O. e al., 1990 Bastiani A.et al., 1994) e a vivere in un costante stato di ansia causato dal bisogno di fare sempre meglio (Hamacheck 1978). Paul Hewitt e Gordon Flett (1991) identificano le seguenti caratteristiche del perfezionismo :

  1. Standard irrealistici e sforzi per raggiungerli
  2. Attenzione selettiva agli errori
  3. Interpretazione degli errori come indicatori di fallimento e credenza che, a causa di essi, verrà persa la stima degli altri
  4. Autovalutazioni severe e tendenza ad incorrere in un pensiero tutto o nulla, dove i risultati possono essere solo un totale successo o un totale fallimento
  5. Dubbio sulla capacità di portare a conclusione un compito in modo corretto
  6. Tendenza a credere che gli altri significativi abbiano aspettative elevate
  7. Timore delle critiche.

E’ possibile distinguere un perfezionismo adattivo, caratterizzato da alti standard personali ma da una visione degli errori come una possibilità di crescita e un perfezionismo maladattivo, descritto come una forma patologica e malsana che reca svantaggi all’individuo e si associa all’insoddisfazione, alla preoccupazione eccessiva rispetto al giudizio altrui, alla paura di fallire e a convinzioni irragionevoli sulle aspettative altrui.

Se da un lato l’essere severi con noi stessi è un motore a fare del nostro meglio, ad essere determinati e ambiziosi, dall’altro, quando è senza controllo, può suscitare un’intera gamma di emozioni negative. Può portare a sentirsi sempre frustrati e irritati con sé stessi per non riuscire a raggiungere gli standard che ci si è dati come obiettivo o può portare a sentirsi eternamente arrabbiati e in ansia, ossessionati dal riuscire, dall’ottenere sempre il massimo, dal raggiungere la meravigliosa condizione di perfezione aspirata. L’ostinata ricerca della perfezione annulla ogni possibilità di sentimenti ed emozioni positive. Liberarsi dal bisogno di un ordine perfetto, di risultati eccelsi, di uno status sociale elevato, permette una migliore qualità della vita e relazioni affettive più gratificanti.

L’esperienza clinica dimostra un aumento nei casi di bambini che, nonostante i numerosi successi, non sono soddisfatti della prestazione raggiunta e presentano ricorrenti emozioni negative come senso di colpa, frustrazione e senso di fallimento, che interferiscono in modo significativo nelle attività quotidiane. Creare un ambiente familiare in cui sentirsi accolti e amati al di là della prestazione è essenziale per i bambini. La famiglia, così come la scuola, in una società in cui il perfezionismo è una caratteristica molto apprezzata, hanno in questo senso un ruolo sempre più importante. E’ importante che gli adulti, e in particolare i genitori, si propongano come esempio di imperfezione. Il modo in cui i genitori reagiscono alle avversità e affrontano gli errori commessi costituisce infatti un modello fondamentale. E’ fondamentale inoltre che i bambini sappiano che l’amore dei genitori è incondizionato e che i loro sforzi sono apprezzati indipendentemente dal risultato raggiunto e che vengano aiutati a concentrarsi sul processo più che sul risultato finale. Certamente, essere determinati è molto utile nella vita di tutti i giorni. Tuttavia solo quando si impara a tollerare i fallimenti e ad accettarsi nella propria umana imperfezione, la determinazione potrà guidare verso il successo e una vita appagante.

A cura della Dott.ssa Francesca Cervati, Psicologa Casa dello Studente

1 comment

  1. Markey | 12 Marzo 2018 at 21:37

    ..si potrebbe facilmente descrivere “l’immortale desiderio del sinistroide nell’invidia egualitaria, nell’odio per ogni differenza, non solo di classe ma anche di identità, di pensiero, di capacità; l’abolizione della realtà e degli uomini imperfetti di oggi nell’utopia del mondo migliore che verrà. diploma online

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