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Memoria: Smart Card o Caleidoscopio?

15 Marzo 2017
DSA, ADHD e altri BES

Nella vita di ogni giorno facciamo affidamento su innumerevoli conoscenze che usiamo nei discorsi, nelle attività o nella nostra fantasia. Anche se noi non ce ne rendiamo cono, la memorizzazione, a livello cognitivo, è una competenza che si basa su complessi passaggi cognitivi. Noi percepiamo il mondo attraverso i dati sensoriali (uditivi, visivi, tattili, cinestesici, olfattivi, gustativi), li elaboriamo e li utilizziamo nelle successive esperienze. In questo modo siamo in grado di ricordare cosa abbiamo mangiato a pranzo, come si chiamano i nostri nonni, come si va in bicicletta, quale appuntamento ho fissato per sabato pomeriggio, …

Gli studiosi suddividono i tipi di memoria in categorie. Di seguito si riportano quelle principali.

La memoria sensoriale è la capacità di raccogliere informazioni raccolte dai sensi per la durata di pochi millisecondi.

La memoria a breve termine è la capacità di conservare tra i 5 e i 9 elementi per una durata di 20 secondi circa. Si suddivide a sua volta in altre categorie, a seconda di quale canale sensoriale è stato utilizzato prevalentemente nell’immagazzinamento e nella rievocazione. I principali tipi di memoria a breve termine sono:

  • iconica, quando utilizza prevalentemente il canale visivo,
  • ecoica, quando utilizza prevalentemente il canale uditivo.

Per fare un esempio, questa memoria si utilizza quando, nel leggere una frase, devo ricordare tutte le parole che la compongono anche quando arrivo all’ultima per poter elaborare e collegare tra loro tutti gli elementi.

La memoria di lavoro è la capacità di trattenere informazioni, rievocarle e manipolarle in funzione di un utilizzo contingente. Per esempio, quando vado al bar e pago con una banconota da 10€ un caffè, sto rievocando la regola della sottrazione per sapere quando il barista mi darà come resto.

La memoria a lungo termine è la capacità di conservare informazioni da un minuto a decenni. Si suddivide, a propria volta, in più tipologie:

Episodica, ovvero la capacità di conservare ed evocare eventi della vita vissuti in prima persona, come il ricordo del primo giorno di scuola;
Semantica, ovvero la capacità di conservare ed evocare definizioni, concetti, termini specifici, date, etc.
Procedurale, ovvero la capacità di conservare e rimettere in atto sequenze di azioni, come la guida in automobile.
Fortunatamente, noi non rimaniamo sempre uguali né rimangono tali i nostri ricordi. Ogni essere umano raccoglie, interpreta e riutilizza le informazioni in modo peculiare. In questi passaggi influiscono: l’interesse, i canali sensoriali maggiormente sviluppati, le convinzioni individuali e l’interesse per lo specifico elemento, la cultura di riferimento, il contesto sociale e le emozioni provate nel momento in cui ho acquisito l’esperienza, tutte le relazioni interpersonali e i vissuti sperimentati nel frattempo. Quindi, nella memorizzazione non acquisiamo e rievochiamo gli elementi come delle Smart Card. La memoria assomiglia più ad un caleidoscopio. Inevitabilmente modifichiamo e cancelliamo i ricordi.

Questo comporta in alcuni casi, però, delle criticità. E’ possibile per esempio, che per alcune persone l’uso della memoria a lungo termine semantica sia particolarmente difficoltoso. Così la memorizzazione di dati, fatti, personaggi, luoghi, formule, etc. a scuola risulti particolarmente faticoso. In questo caso è possibile che, per valutare il livello di questa competenza, vengano svolte delle valutazioni da parte di specialisti anche attraverso batterie di test psicometrici. Questo avviene soprattutto nell’età dello sviluppo: quando l’istituzione scolastica richiede l’incameramento di un gran numero di dati. Un esempio di test è “BVS – Corsi – Batteria per la valutazione della memoria visiva e spaziale” di Mammarella, Toso et al., edizione Erikson, 2008.

Nel caso emergano delle fragilità in una o più delle componenti della memoria, citate sopra, è possibile che lo specialista segnali alla scuola la presenza di un Bisogno Educativo Speciale. In questo caso la scuola può stilare e attuare un Piano Didattico Personalizzato per supportare e favorire il miglioramento della memorizzazione considerando le specifiche caratteristiche del ragazzo, ovvero difficoltà, risorse e potenzialità. Tra gli strumenti compensativi che potrebbero essere indicati in questa situazione ci sono le mappe e formulari per affiancare la preparazione delle prove scolastiche.

Oltre alle attività didattiche, ci sono molti esercizi guidati che si propongono di potenziare i processi di recupero di termini, date, elementi, etc. Solitamente, per i bambini della primaria e i ragazzi della scuola secondaria di I grado è utile potenziare questa competenza attraverso il gioco. Lo sviluppo di processi complessi è favorito quando l’acquisizione di nuovi termini e conoscenze avviene in modo piacevole. Per le figure educative che affiancano e supportano ragazzi con fragilità nell’area della memoria suggeriamo la lettura dei seguenti libri:

Cornoldi C., De Beni R., Gruppo MT, Imparare a studiare. Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio, edizione Erikson.

Cornoldi C. & Caponi B., Memoria e meta cognizione. Attività didattiche per imparare a ricordare, edizione Erikson, 1993.

A cura della Dott.ssa Valentina Albano, Psicologa Responsabile Equipe DSA/Bes, Casa dello Studente.

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