DSA e giovani adulti: un passo in avanti

Sentiamo spesso parlare di Difficoltà di Apprendimento nei cicli scolastici primari e secondari, ma il mondo degli studenti universitari? Cancer e Antonietti, che ho avuto il piacere di conoscere in Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, hanno scritto un articolo che è stato pubblicato su Brain Sciences col titolo Rapid Automatized Naming, VerbalWorking Memory, and Rhythm Discriminationas Predictors of Reading in Italian Undergraduate Students with and withoutDyslexia. In questo articolo, gli autori hanno presentato i risultati della loro ricerca, volta a capire se, come già provato in età evolutiva, la memoria di lavoro verbale e la denominazione rapida (RAN) siano considerati dei buoni indici predittivi delle difficoltà di apprendimento. La memoria di lavoro verbale è quella funzione che ci permette di tenere a mente alcune informazioni intanto che la nostra attenzione è impegnata in altre operazioni: questo ci fa capire quanto sia importante nel percorso di apprendimento, soprattutto in Matematica e nella comprensione del testo. La denominazione rapida (rapid automatized naming – RAN) è, invece la capacità di citare il nome di un oggetto, un numero, ecc., a partire dalla sua rappresentazione grafica.
Lo studio, su 39 studenti universitari (età 19-27 anni) dei quali 19 con diagnosi di dislessia evolutiva, ha confermato, anche per gli adulti, come questi due indici continuino a restare associati al disturbo di apprendimento. Al di là degli aspetti teorici, questa ricerca porta dei considerevoli contributi anche da un punto di vista più pratico, in quanto potrebbe essere utilizzata per costruire strumenti di screening rapidi ed economici per la popolazione universitaria.
A cura della Dott.ssa Stefania Ciaccia, psicologa Casa dello Studente