Dsa e sport: esiste una relazione?
A causa delle problematiche che i ragazzi con Disturbo Specifico dell’Apprendimento presentano, come le difficoltà di coordinazione motoria o le competenze attentive che gli sport richiedono, spesso accade che, a livello extrascolastico, questi ragazzi preferiscano attività più statiche, soprattutto dopo l’avvento dell’era informatica. Gli studi di neuropsicologia ci indicano che il cervelletto è l’area motoria principalmente coinvolta in alcune funzioni, tra cui l’apprendimento delle capacità motorie: è qui, infatti, che le abilità motorie diventano automatiche. Quando impariamo a guidare o a giocare a golf, dobbiamo prestare molta attenzione e molte energie cognitive per imparare in che modo agire; con l’esercitazione pratica, poi, queste abilità diventano automatiche e diventiamo perfettamente in grado di svolgere l’attività in questione, senza pensare a quello che stiamo facendo.
Il cervelletto è responsabile anche dello sviluppo del linguaggio e della lettura, per cui la sua diversa attivazione costituisce una delle cause della Dislessia Evolutiva. Ciononostante, i ragazzi con DSA possono fare esperienze molto positive nelle discipline sportive: essi, infatti, hanno facilmente una visione d’insieme, riuscendo a leggere le situazioni in modo molto più ampio. Ragionano in modo dinamico, creando connessioni inusuali che altri difficilmente riescono a sviluppare e sono più creativi perché tendono a utilizzare diversi canali sensoriali per interpretare le situazioni. Tutte queste caratteristiche permettono loro di avere successo nelle discipline sportive, aspetto molto importante poiché, spesso, in ambito scolastico, incontrano notevoli difficoltà.
Dott.ssa Stefania Ciaccia, Psicologa Casa dello Studente