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Genitori e bullismo: come comportarsi?

Con la parola bullismo s’intende una serie sistematica e ripetitiva di comportamenti aggressivi attuati intenzionalmente nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Da una parte c’è il bullo che mette in atto azioni violente sul piano fisico e psicologico e dall’altra la vittima. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono sperimentate, spesso, da bambini che, senza sceglierlo, si ritrovano a subire ripetute umiliazioni. Spesso, i genitori che si rivolgono al nostro servizio di consulenza psicologica perché i figli sono vittime di bullismo, ci chiedono: come dovrebbe reagire mio figlio? Cosa gli posso consigliare? Ecco alcuni spunti utili per consigliare al meglio i bambini e ragazzi vittime di questo problema, al fine di offrirgli strumenti funzionali per gestire tali situazioni:

 

  • Non reagire con violenza perché ciò potrebbe peggiorare la situazione
  • Sforzarsi di mantenere la calma. I bulli agiscono per provocare umiliazione nella vittima e soddisfare la riuscita di tale scopo porta al reiteramento delle violenze, mentre, il non ottenimento di questa reazione, potrebbe farli desistere
  • Dire al bullo di fermarsi in modo determinato, fermo ed assertivo. Non è funzionale rispondere in maniera aggressiva ma neanche in modo passivo.
  • Ricordarsi che non si è soli. Il bullismo non è una cosa che la vittima deve affrontare da sola, ma ha l’appoggio dei genitori e della scuola e quindi è importante che la vittima parli delle violenze subite senza vergognarsene.
  • Ricordarsi che chiedere aiuto non significa essere una spia o un debole, ma è il primo passo per risolvere la situazione.
  • Non cancellare le tracce sui social o sulle chat. In questo modo si avranno delle prove da poter mostrare
  • Cercare di stare vicini ai pari di cui ci si può fidare e a cui si vuol bene, soprattutto quando si frequentano i luoghi in cui è possibile incontrare il bullo.
  • Cercare di volgere in positivo i commenti negativi del bullo, spesso può essere utile, soprattutto nelle prime fasi utilizzare l’autoironia per “congelare” il bullo.

In generale, è importante per i genitori comprendere quanto sia complicato per la vittima raccontare gli episodi di violenza subiti. Non è altresì facile parlare apertamente di questa situazione con mamma e papà. Spesso, soprattutto gli adolescenti, tendono a minimizzare, a credere che sia un problema transitorio e nascondono le aggressioni subite. Quando ciò accade, quindi, è importante ascoltare in maniera empatica, mettendosi nei loro panni ma senza farsi sopraffare dalla rabbia, dal senso di vendetta o dall’allarmismo. Risulta importante, al contrario, trasmettere fiducia, sicurezza, affinché il ragazzo si senta accolto e inizi ad intravedere una via di uscita.

A cura della Dott.ssa Andreatta Alice, Psicologa Casa dello Studente

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