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Saluti da Rimini

Una donna in stile anni Cinquanta ha l’aria sognante di fronte a un calice di un liquido giallo non meglio identificato. Una Pin up pare l’estasi di Santa Teresa su un letto di patatine fritte. Scie di dentifricio tricolore decorano le natiche bene in vista di un una donna. O di un uomo, l’ambiguità è d’obbligo. Dal primo luglio (fino al 30 settembre), a Rimini, campeggiano per le strade della città le cartoline firmate Pierpaolo Ferrari e Maurizio Cattelan, il discusso artista autore del dito medio davanti Piazza Affari, e di opere provocatorie come i fantocci bambini appesi a un albero.

E anche questa volta l’ ingegno di Cattelan non si è certo messo all’opera per lasciare indifferenti. Sospesi tra ironico e vintage, tra un inchino al retrò e una strizzata d’occhio al clichè, gli otto manifesti formato sei per tre commissionati dal Comune di Rimini rilanciano l’identità romagnola. E non temono di forzare un po’ la mano: seguono con audacia la linea propria di “Toiletpaper“, il progetto che Cattelan porta avanti con Pierpaolo Ferrari dal 2010, dai cui archivi sono stati selezionai gli scatti. Segno distintivo, l’ironia delle immagini, graffianti e seducenti, un ibrido fra arte contemporanea ed estetica pubblicitaria.

La stessa impronta che si ritrova in “Saluti da Rimini”, a cura di Maria Cristina Didero, dove le gigantesche cartoline nei luoghi chiave della città provano a tenere insieme in modo irriverente gli estremi (e gli eccessi) della capitale del divertimento balneare negli anni del boom. Anticipatrice di tendenze e costumi, terra di Fellini e di Vitelloni, rimini quest’estate si celebra così, con degli scatti potenti allusivi, a metà tra il culturismo erotico e l’ironia sul machismo che è nel suo dna.

Tratto da L’Huffington post

Approfondimenti su il Corriere della sera

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