In che modo siamo responsabili di ciò che proviamo?

Siamo abituati a dare agli eventi e agli altri la responsabilità delle nostre emozioni, ovvero di come ci sentiamo.
“Ogni volta mi fa sentire in colpa!”
“Il ritardo del treno di questa mattina mi ha fatto imbestialire!”
Crediamo che, come noi ci sentiamo dipenda in modo diretto da quello che ci succede. Se così fosse, però, non ci spiegheremmo come di fronte ad uno stesso evento è possibile avere reazioni diverse. Immaginiamo la situazione in cui due amiche stanno partendo insieme per un viaggio. Mentre stanno affrontando il volo in aereo, una delle due mostra chiari segni di ansia, mentre l’altra invece si sente molto contenta. Come mai questa differenza nel loro stato d’animo, malgrado entrambe stiano vivendo la stessa identifica situazione? Qual è la variabile che fa sì che la seconda si senta tranquilla e felice mentre la prima estremamente in ansia? Probabilmente, la prima sta pensando che è molto pericoloso viaggiare in aereo, in quanto potrebbe precipitare e non ci sarebbe nessuna possibilità di scampo. La seconda invece, si sente contenta perché sta pensando alla bella vacanza che l’aspetta e a come sarà bello starsene in spiaggia a nuotare e a prendere il sole. Quindi, pur trovandosi nella medesima situazione, provano emozioni diverse a causa dei diversi pensieri che passano nella loro mente. Cosa significa questo? Significa che, per fortuna, molte delle nostre emozioni (pensiamo, per esempio, all’ansia) le creiamo noi, e una fortuna ancora maggiore, è che abbiamo il potere di modificarle o ridurle. Ansia, paura, rabbia e tristezza fanno parte della condizione umana e hanno tutte una funzione che ha permesso all’uomo di sopravvivere ed evolversi. Non dobbiamo infatti tentare di rimuovere o eliminare del tutto queste emozioni, ma possiamo ridurre gran parte delle loro qualità nocive ed esagerate modificando il modo in cui pensiamo.
In frasi come: “Mi ha fatto impazzire!” o “Mi ha fatto star male!” l’evento, o l’altra persona, è ritenuta direttamente responsabile del nostro turbamento emotivo. In questo modo però, attribuendo la responsabilità completamente all’esterno, è come se ci dicessimo che non possiamo fare niente per cambiare il modo in cui ci sentiamo e che non siamo in nessun modo responsabili di come ci sentiamo. Più correttamente potremmo invece dirci: “Impazzisco al pensiero di quello che mi ha fatto!” o “Mi sono sentito molto male pensando a quello che è successo”. Così modificate, queste frasi, sebbene possano suonare strane alle nostre orecchie, esprimono un concetto importante: siamo responsabili in prima persona dei nostri turbamenti emotivi. Le emozioni non ci vengono imposte contro la nostra volontà, non s’insinuano magicamente dentro di noi, e non sono causate da eventi esterni. Dipendono invece da qualcosa che facciamo noi stessi, più precisamente da ciò che ci diciamo. Spesso, nel comunicare con gli altri, ci chiediamo come poterlo fare nel modo più chiaro ed efficace possibile. Quanto spesso ci poniamo lo stesso proposito con noi stessi? Diventare consapevoli del nostro modo di pensare e del fatto che i nostri pensieri hanno un ruolo importante nel produrre le nostre reazioni emotive e comportamentali, è il primo passo per imparare a gestire i nostri turbamenti emotivi e i nostri comportamenti. Non saremo più in preda ad una grave ansia, depressione e rabbia perché avremo un’ampia scelta di convinzioni e potremo decidere di adottarne alcune e rifiutare di adottarne altre.
A cura della Dott.ssa Francesca Cervati, psicologa Casa dello Studente